Il professore romeno Constantin Barbu, grande filosofo ed uno dei più importanti studiosi della vita ed opera di Mihai Eminescu in Romania, è stato nominato vincitore del Premio Internazionale di Poesia „Léopold Sédar Senghor”, durante l’ottava edizione tenutasi il 6 maggio 2023 a Milano.
Questo riconoscimento completa una lunga serie di premi che Constantin Barbu ha ricevuto nel tempo, durante i quali ha scritto oltre duemila libri di filosofia e romanzi poetici, pubblicando, allo stesso tempo, numerosi manoscritti che si possono trovare nelle biblioteche di prestigio nel mondo. Tra i manoscritti in facsimile pubblicati, citiamo brevemente documenti provenienti dall’Archivio Vaticano o anche dalla Biblioteca Nazionale di Torino, manoscritti favolosi che ricostruiscono la storia del nostro popolo fin dall’antichità. È anche colui che ha pubblicato oltre 1.000 pagine di documenti dagli archivi segreti di Vienna e che ha combattuto duramente per recuperare dalla Russia i manoscritti del principe Dimitrie Cantemir, un processo iniziato intorno al 1878 e mai terminato.
Nel contesto, specifichiamo che lo scrittore Constantin Barbu è membro e, allo stesso tempo, ambasciatore dell’Accademia Internazionale Léopold Sédar Senghor, a Milano, da molti anni.
A Milano, secondo la giuria, la decisione di assegnare il primo premio al filosofo rumeno è stata presa all’unanimità.
„Il nostro poeta è pragmatico, ci presenta una composizione che va oltre l’aspetto biografico. Desolate in vacuum è un poema filosofico nudo e crudele; Un tipo di scrittura poetica che invitava i poeti ad abbracciare un nuovo senso stilistico, a scegliere altre strade, ad esplorare la bellezza poetica. Con grande eleganza e una profonda ricerca nella composizione dei suoi testi, Constantin Barbu è riuscito a rompere gli schemi del passato. La sua poesia offre un nuovo respiro, una nuova forma”, così suona la motivazione della giuria che è stata alla base della decisione di assegnare il Gran Premio „Léopold Sédar Senghor” al maestro e filosofo rumeno, Constantin Barbu.
A sua volta, ovviamente emozionato, Constantin Barbu ha voluto ringraziare la giuria recitando da sé il testo del poeta „Léopold Sédar Senghor”. „Cari amici, cari maestri, sono emozionato perché esattamente 50 anni fa, quando ero studente, ho scoperto il grande poeta „Léopold Sédar Senghor” di cui oggi vorrei darvi alcuni testi. La poesia scelta si intitola LA MIA NEGRITUDINE. La mia Negritudine non è il sonno della razza, no, ma il sole dell’anima, la mia negritudine vista e vita / La mia Negritudine è un martello in mano, è una lancia in pugno / Come il bastone del messaggero. Non si tratta di bere, di mangiare l’istante che passa / Al diavolo se m’intenerisco per le rose di Capo Verde! / Il mio compito è di ridestare il mio popolo ai futuri sfolgoranti / La mia gioia creare delle immagini per nutrirlo, o luci ritmate della Parola!” , ha detto, in francese, in occasione dell’assegnazione del gran premio, il filosofo Constantin Barbu.
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